Tunisia

La Tunisia ha sempre presentato caratteristiche ideali per gli investitori italiani, grazie alla vicinanza geografica, ad una normativa particolarmente favorevole in materia di incentivi ed al basso costo dei fattori di produzione. La Tunisia rappresenta un ponte per l’Italia sul Mediterraneo, una piattaforma produttiva naturale per le imprese italiane impegnate a diversificare le proprie attività e a penetrare nuovi mercati (soprattutto in Nord Africa, Golfo e Africa francofona).

L’Italia è il secondo partner commerciale della Tunisia con un saldo commerciale in attivo. Siamo il secondo cliente e il secondo fornitore della Tunisia, con un interscambio bilaterale nel 2016 pari a circa 5 miliardi di euro. In Tunisia, la presenza delle aziende italiane è forte e ben radicata. Nonostante le difficoltà di questi ultimi anni, esse hanno mantenuto le loro posizioni, spesso incrementandole. Secondo le statistiche delle competenti Agenzie nazionali (API e FIPA), risultano attive nel Paese 850 imprese (la maggior parte delle quali sono società totalmente esportatrici, off-shore). Le imprese italiane installate in Tunisia (miste, a partecipazione italiana o a capitale esclusivamente italiano) impiegano oltre 60mila persone e rappresentano un quarto del totale delle imprese a partecipazione straniera. La maggior parte di esse è concentrata nella Grande Tunisi e nelle regioni costiere. Tuttavia, grazie ad una manodopera qualificata presente sull’intero territorio, le imprese italiane si stanno situando sempre più nelle regioni interne. Esiste un elevato grado di integrazione tra le imprese italiane presenti in Tunisia. Sono intensi anche i rapporti consortili con il tessuto industriale locale, alla pari di un’apprezzata specializzazione settoriale dei giovani quadri tunisini che forniscono un apporto sostanziale allo sviluppo delle aziende italiane in Tunisia.

Una serie di riforme strutturali in campo economico, come ad esempio la modernizzazione delle dogane (riduzione dei dazi doganali; eliminazione dei diritti di consumazione su molti beni; dematerializzazione delle procedure) sono in cantiere per ristabilire un clima d’affari più efficiente, ispirato a sani criteri di concorrenza, per ripristinare la fiducia degli investitori. Una legge sul partenariato pubblico-privato è stata approvata a fine 2015 mentre a settembre 2016 e’ stato approvato il nuovo Codice degli Investimenti. Una normativa di dettaglio è attesa sulle energie rinnovabili per permettere l’accesso di operatori privati nel settore.  In occasione della Conferenza Internazionale sugli  Investimenti “Tunisia 2020”, tenutasi a Tunsi nei giorni 29 e 30 novembre 2016, le Autorita’ tunisine hanno presentato ai vari Partners internazionali il Piano strategico di sviluppo quinquennale 2016-2020, ispirato a principi di crescita inclusiva e sviluppo sostenibile, che prevede, tra le altre cose, una serie di progetti infrastrutturali e d’investimento, pubblici e privati, per un totale di 60 miliardi di dollari, considerati prioritari per lo sviluppo del Paese e la riduzione della disoccupazione.

L’Italia è presente nel settore manifatturiero, costruzioni e grandi opere, componentistica automotive, bancario, trasporti, meccanico, elettrico, agro-alimentare, farmaceutico. Significativa anche la rilevanza del settore energetico, in quanto in Tunisia passa il gasdotto TTPC che collega Italia e Algeria. Aziende italiane si sono aggiudicate importanti commesse per Grandi Lavori nelle infrastrutture (autostrade, rete ferroviaria veloce, centrali elettriche e altro). Il settore merceologico con maggiore presenza di imprese italiane resta quello del tessile/abbigliamento,con la presenza sia di piccole e medie imprese che di noti gruppi industriali.

La Tunisia continua a rappresentare per il nostro Paese una perdurante priorità, circostanza ribadita nel corso delle ricorrenti visite politiche succedutesi dalla Rivoluzione ad oggi. Analogamente, è chiara alle Autorità tunisine l’esigenza di rassicurare gli imprenditori stranieri sul miglioramento del clima d’affari nella nuova Tunisia e, per quanto riguarda le imprese italiane, sulle opportunità di investimento e partenariato che verranno offerte al nostro Sistema-Paese. il ripristino e la tenuta di condizioni di sicurezza adeguate sono le premesse necessarie per garantire la continuità e il consolidamento di una presenza economica straniera significativa, nonché l’entrata di potenziali nuovi investitori nel Paese.

 

(Fonte Info Mercati Esteri, Farnesina)